Comunicazione non Violenta o Comunicazione Empatica
La comunicazione non violenta nasce dal grande cuore del dottor Marshall Rosemberg, psicologo clinico americano che lasciò l'Università e il suo lavoro per dedicarsi completamente all'insegnamento del processo comunicativo da lui ideato. Senza conoscere qualcosa di lui non possiamo comprendere appieno la CNV.
Rosemberg, da psicologo clinico, aveva una lunga esperienza di osservazione dei sentimenti e bisogni umani e iniziò a chiedersi cosa fosse davvero l'amore; arrivò alla conclusione che l'amore non è solo qualcosa che sentiamo, ma qualcosa che doniamo quando riveliamo onestamente noi stessi, con l'unico scopo di esprimere ciò che è vivo in noi, senza dare colpe, criticare o punire.
Linguaggio Giraffa
Rosemberg ha scelto la giraffa come simbolo del suo processo di comunicazione, perché fra i mammiferi è quella con il cuore più grande e il collo lungo che le permette di vedere "oltre" una parola scortese e cogliere i sentimenti e bisogni dietro una critica. E' un animale erbivoro, quindi non ha l'istinto aggressivo dei predatori, ma soprattutto è golosa di acacia... Lo sapevate che l'acacia ha le spine e la giraffa le riesce a mangiare senza ferirsi? Il potere trasformativo di questo linguaggio è molto forte.
Mentre il linguaggio a cui tutti siamo abituati viene chiamato SCIACALLO, perché esprime quei bisogni nascosti a noi stessi attraverso urla e azioni aggressive.
Rosemberg si divertiva a usare due pupazzi, uno a forma di giraffa e l'altro a forma di sciacallo, per simulare dialoghi con entrambi i linguaggi. Su internet trovate dei filmati originali o sottotitolati.
Vediamo come funziona:
Perché scegliere di formarsi in comunicazione empatica o non violenta? "Empatia" significa essere presenti a se stessi e all'altro: se riconosciamo con onestà i nostri sentimenti e bisogni sapremo come fare una richiesta chiara e concreta, perché l'essere umano si nutre e cresce attraverso la relazione, lo scambio con gli altri. E se impariamo a riconoscere che gli altri condividono i nostri stessi sentimenti e bisogni, possiamo creare relazioni sane e contribuire ad arricchire la nostra vita e quella di chi ci sta intorno.
Vi è capitato di sentirvi frustrati o impotenti perché vi sembra di fare richieste chiare, ma i vostri familiari, colleghi o alunni sembrano non capire o non ascoltare?
Vi piacerebbe migliorare il dialogo e la relazione con i vostri figli, il vostro partner, creare un clima di collaborazione fra i vostri dipendenti o trovare un modo alternativo alla gestione della classe basato sulla relazione e non più sul sistema premio/punizione?
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